Pagina:Guerrini - Brani di vita.djvu/344

334 Brani di vita

appena uscito dall’adolescenza e con lui, molto miglior pedalatore ch’io non sia, galoppiamo d’amore e d’accordo, vivendo al sole, all’aria libera, nella sana allegria del piano e del monte, quando a lui le scuole e a me l’ufficio lo consentano.

Per la corsa staffette Peri Roma, questo nostro V. C. mi fece l’onore di destinarmi Ispettore a Porretta, dove il dispaccio doveva passare dai Bolognesi ai Pistoiesi e l’egregio Lanino era mio collega. Mio figlio Guido e il signor Gian Pietro Gozzi erano le ultime due staffette nostre, che sino dalle 9 si trovavano al km. 48, segnando Porretta il 59. Undici km. di strada buona, ma in salita continua, benchè non forte, con qualche tratto di pendenza duro ma breve e qualche voltata brusca e da starci bene attenti.

In Porretta trovai ottima accoglienza. Il ff. di Sindaco venuto apposta di villa, i carabinieri, e tutti si misero a mia disposizione con evidente simpatia. Due bravi giovani ed egregi ciclisti del paese mi si offersero e li mandai anch’essi al km. 48 per aiutare le due staffette, se occorresse. Verso le 10, essendomi venuto il dubbio che le staffette pistoiesi attendessero al confine della provincia, tre km. più a monte, mi si offerse un giovinotto operaio, di cui con mio dispiacere ho scordato il nome, il quale volle recarsi al confine per aver notizie, montato sopra un preistorico biciclo che faceva il fracasso di un carro di catenacci. Incontrò i pistoiesi a mezza strada.

Erano i signori Ciabatti e Begliuomini, due giovani robusti e gentili che avrebbero conciliato al