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326 | Brani di vita |
cose l’autore non dovesse talora ricordare se stesso, l’opera sembrerebbe scritta da uno storico che non ha partito preso, o interessi, od opinioni da difendere. E quando si giunge in capo al volume, si rimane sorpresi e si ripete, come si disse più sopra: o come? così erano i cospiratori, gli assassini, gli uomini posti al bando dalle leggi divine e umane? Ah, così fossero i ministri della Corona!
Ed ora questo carattere irremovibile nella teoria e nella pratica della virtù, quest’anima nobile, saggia, generosa, non è più per noi che un mesto ricordo. Restano le opere, resta la memore venerazione di chi sa e di chi ama, ma chi ci renderà più il cittadino integro, il consigliatore sicuro, il modello e l’esempio a cui ricorrere per prender coraggio nella lotta dell’avvenire contro il passato?
Povero Aurelio! Quanti l’avranno dimenticato a quest’ora; quanti l’avranno in cuore come un rimorso! Ben fortunati noi se possiamo rievocare "la cara e buona imagine paterna" coll’animo sicuro con cui gli stringevamo rispettosamente la mano leale.