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COME BACIAI IL PIEDE A PIO IX


Capivamo anche noi collegiali che il Sovrano non era accolto a Ravenna col desiderato entusiasmo e che ci mandavano in giro per far numero. Col vestito a coda di rondine, il cappello a staio ed un alto cravattone bianco, bimbi mascherati da uomini, ci conducevano sempre per vie semideserte di dove il Pontefice doveva passare. Benedetti e ribenedetti da quei crocioni che di italiani erano diventati austriaci, ignoranti di ogni cosa per ragione di età e di clausura, accettavamo con molto piacere le passeggiate straordinarie in cui simulavamo alla meglio la folla assente; quando ci dissero che saremmo stati presentati al Sovrano nel pomeriggio.

Credete che la notizia ci mettesse in agitazione? Ci avevano predicato in mille toni la terribilità, la maestà, la potenza di questo Sovrano che solo alzando il dito legava i corpi e scioglieva le anime, e la cerimonia