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IN SOGNO


Tutti sanno quanto sono giocondi i sogni dell’amore felice, altrettanto sono tormentati quelli della digestione laboriosa; ed io digeriva la cena di Natale.

Mi pareva di essere nel bugigattolo qui accanto, dove rivelo le fotografie coll’aiuto di un fioco lumicino rosso, e di lavorare impazientemente intorno a certe negative che non mi davano un segno. Ma l’angoscia maggiore non me la davano le lastre renitenti, bensì la coscienza imprecisa, ma sicura, che l’agente delle tasse mi spiasse. Frugavo coll’occhio attento tutte le fessure ed i buchi, ascoltavo tutti i rumori sommessi e quasi impercettibili, ma non vedevo niente, non sentivo niente; eppure ero sicuro che l’agente mi guardava ostinatamente.

Ad un tratto l’imagine cominciò ad apparire sulla lastra; ma non la solita imagine nera. Appa-