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228 | Brani di vita |
la calma del sangue alla fresca brezza notturna e la pace dell’anima alla Vergine sua protettrice. E stava chino umilmente, quasi prosteso a terra, allorchè un suono di passi ed un fruscìo di vesti lo scosse. Erano le donne. Lo sentì e rabbrividì come ad un pericolo mortale, ma subito fu colto da un gran disprezzo di sè medesimo e della sua debolezza. Dunque egli era così poco avanti nella grazia, che una tentazione delle più comuni lo poteva turbare sino alle midolla delle ossa? Gli vennero in mente esempi di santi che avevano resistito a più forti lusinghe, che avevano anzi sfidato il peccato e, per virtù della fede, erano usciti vincitori nella lotta da loro stessi cercata. Volle esser forte, volle vincere l’interno nemico a forza di volontà e di fede, volle castigare la propria fiacchezza condannandosi a rimaner lì, inchiodato sulle ginocchia, finchè le donne non fossero partite.
Ma non partivano. Si erano fermate a pochi passi da lui, dietro i carpini. Udiva le loro parole, sentiva il fruscìo delle loro vesti sui rami bassi e capì.... Si spogliavano per scendere nel fiume.
La sua condizione diventava terribile, ma tuttavia si ostinò a non muoversi, come se al di là della siepe non ci fosse nessuno. Si teneva il capo stretto tra le mani invocando il soccorso divino, ma un pensiero attraversava le sue preghiere: — Se guardassi? Lo scacciava inorridendo; ma ritornava, e gli dava la febbre. Appoggiava la fronte alla colonna per sentire il refrigerio di quel freddo, sentiva distintamente coll’orecchio le pulsazioni frettolose del cuore.