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Divorzio 205

questa è una consolazione che ci dà la Chiesa. Beati noi!

E a questi pregiudizi, a questi errori facili negli animi timidi o superstiziosi, risponde molto bene il Dumas. Pare impossibile, ma certi luoghi comuni che la Chiesa adottò per bisogno di polemica, non sapendo trovar di meglio, sono entrati a far parte del bagaglio sofistico dei nostri conservatori. Gli enciclopedisti, secondo costoro, hanno fatto la rivoluzione francese e Lutero la Riforma. Eppure ci voleva e ci vuol poco a capire che gli incolpati non hanno trovato se non la formola nella quale si è espressa la protesta contro tutto un passato di prepotenza, di delitti, di sacrilegi, operati dai Re e dalla Chiesa a pregiudizio dei sudditi e dei fedeli. Non è Lutero che ha fatto la Riforma, ma tutti i peccati e le nefandezze e le simonie papali. Non è Rousseau che ha fatto la rivoluzione, ma le oppressioni, gli arbitri, le libidini dei Capetingi. Lutero e Rousseau non fecero che trovar la parola che trascinò tutti quelli che soffrivano e non la potevano trovare. Essi gridarono avanti! e trovarono un popolo che li seguì, non per gusto di seguirli, ma perchè i suoi padroni gli avevano fatta una necessità della ribellione. È inutile maledire l’Enciclopedia e Lutero. Bisognava maledire Leone X quando vendeva le indulgenze e Luigi XV quando scendeva sino alla Dubarry. Bisognava maledire la Dateria e la Bastiglia e non sperare nella Restaurazione e nel Sillabo; e ricorrere agli sgomenti dello spettro rosso è opera perfettamente ridicola se si crede di poter frenare con que-