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Divorzio 203

conoscere, accettare e regolare nell’uomo, cerchino una soddisfazione nella corruttela. Ma accade un altro fatto che limita assai questa pretesa corruzione latina. Se le nascite legittime diminuiscono, non crescono nemmeno le illegittime: il che significa chiaramente che si sfugge da molti, e dai più, tanto la famiglia che il vizio. È la teoria del Malthus che riceve la sua pratica applicazione, ed era ben naturale che là dove gli effetti di questa sterilità calcolata si fanno sentire più vivamente, appunto sorgessero le grida di spavento e le proposte di rimedio. Così il Naquet intraprese una campagna in favore del divorzio, il più immediato dei presunti rimedi, e perorò, scrisse, ed occupò l’Assemblea legislativa. Così il Dumas, brillante e spiritoso polemista, ha messo alla berlina i luoghi comuni cattolici e conservatori dell’abate Vidieu. Così Paolo Féval, già romanziere irreligioso e poi convertito alle massime dei gesuiti, fa inevitabilmente ridere di pietà misurandosi col suo antico collega.

Infatti si può dire che l’unica ragione la quale impedisce a certi legislatori di sanzionare il divorzio, è il rispetto ipocrita che conservano ancora verso la religione cattolica. Bella ragione in verità, dopo che con tanti pomposi discorsi e con tante leggi ambigue o paurose si volle far credere di aver proclamato e sanzionato la completa separazione dello Stato dalla Chiesa! Intanto al divorzio ripugnano i soli Stati cattolici, vili ancora in faccia alla Chiesa e imbecilli troppo per saperla vincere nelle coscienze de’ volghi. Noi che abbiamo nel diritto pubblico