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Piccolo Comento al Canto V del Purgatorio 197

atto sconcio, e un altro frate e vescovo anche lui, il Randello, ne trasse una sconcia novella.

Risulta da questo che, per analogia, nella mente di Dante doveva essere che la Pia fosse stata uccisa per ferro, come gli altri, che nell’agonia avesse avuto tempo a pentirsi come gli altri, ma che la morte sua fosse stata così segreta che, come dicono i comentatori, nessun la seppe se non il marito — “Salsi colui...”.

Ma risulta anche che nella mente di Dante la Pia aveva peccato, e donna e moglie, non è difficile indovinare di che fosse stimata rea. Aveva peccato perchè, sebbene pentita, la mette in Purgatorio tra i peccatori che si accusano di gravi colpe e non in Paradiso dove, se l’avesse creduta innocente, le avrebbe pur trovato un posticino accanto a Cunizza da Romano, donna di fama non schietta.

Il mistero che copre la Pia — la storia della quale dovette esser pur celebre allora, se Dante le trovò luogo nel poema sacro — fece persino sospettare che essa non fosse che un simbolo, come Matelda o Lia, ma è troppo evidente che il poeta fa parlare qui una peccatrice che fu viva e vera e non simbolo; ma questo mistero attrasse il sensibilismo romantico e ne vennero il poema del Sestini, la tragedia del Marenco seniore, e quadri, e statue, e romanzi, e novelle, ed operette popolari, le quali la celebrano come sposa purissima e di beltà maravigliosa, e del marito fanno un mostro orribile e feroce. Ahi, no! Dante la stimò peccatrice e di lei non si sa nulla