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Ottobre 161

occhi le splendide tinte del vino! Dopo un banchetto simile non c’è che da desiderare un sigaro di contrabbando per giungere all’apogeo d’ogni felicità umana. Oh, davvero che ottobre è un mese propizio all’ingrassamento!

Il Breughel, pittore fiammingo, eseguì una serie d’incisioni a proposito dei grassi e anche dei magri (Anche in ottobre ci sono dei magri: pare impossibile, non è vero?) È, se volete, una amplificazione o una ripetizione dell’antico contrasto tra il carnevale e la quaresima, che si trova un po’ dappertutto, fino nei grassi libri del Rabelais, ma specialmente nelle letterature popolari dal Quattrocento in qua. Me ne ricordo una. I grassi sono a tavola, traboccanti di lardo, co’ lineamenti annegati nella ciccia e le pance monumentali maestosamente appoggiate alla tovaglia. La tavola è ingombra di vivande succolente; i fornelli sono sepolti sotto le pentole; tutto, fino l’aria, sembra impregnato di molecole nutritive, d’unto, di succo. Una donnona mastodontica porge ad un bimbo sferoidale un petto mostruoso. I cani stessi, che leccano un trogolo pieno, sono adiposi e gonfi come vesciche di strutto. Ma sulla porta è comparso un povero magro colla cornamusa sotto l’ascella. Non è che pelle ed ossa, ed i suoi occhi voraci con la sola forza dello sguardo sembrano dimagrire le pollanche polisarciche adagiate nei piatti caldi; i suoi denti aguzzi e lunghi paiono nati nelle mascelle instancabili di un pescecane. I grassi si sono alzati furibondi e scacciano inesorabilmente il povero magro, l’oggetto della loro implacabile ini-