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138 | Brani di vita |
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Così difatti era. I versi di Angelo Viviani sono di un suo amico, curato anche lui! Ero proprio cascato nelle braccia della Chiesa.
Il curato poeta ha voluto fare anch’egli la sua gherminella come un tale di mia conoscenza ed ha fatto precedere ai versi una prefazione firmata Un amico, nella quale si legge come qualmente Angelo Viviani era un giovane pieno di buone qualità, bersagliato dalla fortuna, innamorato senza speranza (ahi! ahi!) ed altre belle, ma vecchie cose. Solo che il romanzetto, invece di finire al solito colla morte del protagonista per via della solita tisi, finisce colla emigrazione del Viviani per la libera America. È vero: Ecclesia abhorret a sanguine.
Il curioso poi era che il curato presentatore dei versi del Viviani non aveva abbastanza parole per biasimare la gherminella che gli pareva irriverente pel pubblico, indegna di uno che ha fede nelle cose proprie, e via di questo passo. Non si ricordava forse a chi parlava. La costoletta era dura a digerire, ma il curato peggio.
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E poichè parlo di gherminelle, intendiamoci bene. Protesto che vi racconto la verità senza abbellimento di alcuna sorta e solo con quelle poche velature che valgano a far perdere la traccia de’ miei due curati ai rispettivi vescovi, se per caso leggessero queste