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122 | Brani di vita |
Associazione della Stampa che alle autorità che costano ottanta milioni: e finirò notando che se quel che si chiama il prestigio dell’autorità scade tutti i giorni in Italia, la colpa non è tutta di quelli che mettono l’autorità in burletta, ma anche dell’autorità stessa che si diverte a farcisi mettere.
Poichè alcuni fatti audaci hanno attirato l’attenzione del pubblico sopra le falsificazioni che si commettono impunemente in Italia e poichè i giornali hanno gridato all’autorità che bisogna provvedere, vi dirò io quel che accadrà. Il Ministero scriverà una circolare ai Procuratori Generali perchè veggano, ecc. ecc., e la circolare sarà stampata in tutti i giornali officiosi. Il Procuratore Generale la trasmetterà ai Procuratori spiccioli, raccomandando loro, ecc. ecc. Questi alla loro volta.... Insomma tra carta scritta e carta stampata si consumerà qualche centinaio di lire, e tutti pari. A far molto, qualche venditore minchione le farà tanto grosse che per forza bisognerà sequestrargli la mercanzia e farlo condannare a due lire di multa con una requisitoria, dove sarà affermato e provato che la vigile Giustizia protegge i diritti di tutti e che non è poi vero che di certe cose non si occupi affatto.
Mi pare dunque che il De Amicis abbia mostrato troppa ingenuità protestando con tanta energia. Egli fa vedere di conservare ancora troppe illusioni per un uomo che ha viaggiato e conosciuto il mondo come lui. Crede dunque ancora a tutte quelle frasi fatte che si leggono ne’ giornali, che si sentono nelle Camere e nei Tribunali, come “la santità, l’inesorabilità,