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come saggio ai Magistrati gli esemplari delle falsificazioni, i Magistrati, con tutti i mezzi di azione di cui dispongono, non sono riusciti a sequestrarne uno; dico uno solo. Ma dunque le guardie di sicurezza pubblica debbono servire soltanto a votare pei candidati del governo?

Vedete dunque che non è il dispetto che mi fa parlare: oltre all’interesse privato offeso, mi pare che sia in ballo anche un poco l’interesse pubblico. Il pubblico infatti ama e stima le istituzioni a seconda dell’utile che gli fruttano, ed il contribuente in particolare venera la Giustizia, rispetta la Questura e le salaria tutte e due solo perchè gli danno la sicurezza del viver sociale. Ma quando la Questura ha troppo da fare per le elezioni e la Giustizia pei ladri da polli, tanto che il resto va come va, è ben naturale che la Magistratura non sia presa sul serio e le guardie di sicurezza pubblica siano bastonate come bistecche; il che in Romagna accade troppo spesso.

Visto che la Polizia era inutile per noi, cercammo di supplirla e molte volte abbiamo detto ai Magistrati: — Badate; nella tal città un venditore ambulante vende pubblicamente edizioni contraffatte. — I Magistrati erano subito infiammati dal santo zelo della loro professione e pareva che rispondessero — Ah! c’è un venditore ambulante, mettiamo a Viterbo, che si permette questo sfregio alle vigenti leggi! Ora vedrà! Ora l’avrà da fare con noi! — E qui carta, penna, calamaio, numeri di protocollo, firme, controfirme, lettere di un Procuratore del Re all’altro, di