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Dopo un papa che dava l’esempio imitatori non mancarono, massime in Italia; un Ferdinando I o II che io non ricordo bene, ma quel desso belva incoronata che strinse nelle regie zanne Napoli nel 1849, mandava a dire al consiglio di guerra giudicassero con imparzialità gli accusati, ma si sbrigasse, dacchè la compagnia dei giandarmi preposta a fucilarli prima di sera dovesse restituirsi ai quartieri. Trucemente buffone in cotesto paese il presidente Navarro, caso mai si accorgesse che i colleghi inchinassero a mitezza, si levava da sedere e, girando attorno la tavola, non senza lacrime gli scongiurava per amor suo, per amore delle cinque piaghe di Gesù aggiungessero un anno alla galera; se non riusciva a conquistare un anno instava per un mese, e se neppure il mese, almeno un giorno gli dessero; un giorno solo per letificare l’anima del collega che cosa mai era415? Dio un giorno gli toccò con la cangrena il cuore e non gli dette il suo avere. E come Napoli ebbe Navarro, così non difettarono nella rimanente Italia i Navarrini, i quali abietti, plebeissimi e vilissimi da per tutto si meritarono la lode che il duca di Wintoun celebrò dei giudici inglesi nel 1715: — voi fate come nelle terre dei selvaggi, dove il mestiere del carnefice si mescola con quello di giudice. — Così è, boia e magistrato assunsero in certi paesi, che vergogna mi prende a rammentare sol-