l’ultima ora, una voce fu udita dai cieli, la quale disse agli uomini: matti! posate, la carta geografica del Paradiso Iddio tratteggiò nel cuore di ogni vivente. Le storie umane erano bugie divise in libri e in capitoli: taluna in paragrafi, e non poteva essere a meno, imperciocchè le vicende umane a mo’ di paese posto a mezza costa di un monte rendesse aspetto diverso a cui lo considerava dal comignolo, e a cui da valle: ancora visto dalla lontana per ordinario apparisce giocondo, da vicino si conosce squallido: se il sole gli dardeggia sopra, pare che rida; all’opposto se lo copre un tendone di nuvole nere, sembra che pianga. Tutti gli storici si professano sviscerati della verità: farsi scorticare per lei sarebbe a costoro come andare a nozze, ma nessuno la dice, molti per malizia molti per viltà, molti per pedantesca tracotanza e troppi più per impotenza, avvegnadio gli uomini non mica per itterizia soltanto veggano giallo, bensì per innumerabili infermità dell’anima le cose si presentino loro tinte in verde, in rosso, o in nero; ed ogni ammalato sacramenta, lui essere il solo a vedere dirittamente: ond’ebbi per vera la sentenza di certo uomo dabbene, il quale spesso tentennando il capo costumava affermare, la Verità, ignota Dea ai mortali, dacchè se eglino fossero stati eletti a conoscerla, il Creatore l’avrebbe sospesa alla