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su le zampe: aut, aut, o tutti cotesti libri contenevano cose buone o non le contenevano: nel primo caso, essendo a bastanza chiarito come all’uomo mancassero tempo, organi e mente per leggerli e per ritenerli perchè dunque gli conservava egli? Nel secondo caso, perchè non gli strozzarono nel torchio com’Ercole fece dei Serpenti nella culla? E bada, io di questi libri ne conobbi parecchi, i quali se avessero avuto il veleno della Vipera, due volte tanto gli avrei baciati e riposti in seno a modo dei brevi. — Dei buoni libri avrei desiderato accadesse come degli uomini che, dopo istituiti eredi delle facoltà loro i figliuoli, sotto terra sparivano: sparso pertanto ch’eglino avessero il seme e cresciuto in messe cessassero di dare incomodo: invero i libri nuovi, da qualche giunta in fuori, potevano proprio chiamarsi rifrittura dei vecchi. Ma no: piacque agli uomini delle cose loro conservare tutto, quasi reliquia; e pazienza per le inutili! Almeno avessero abolito i monumenti delle vergogne loro e delle insanie! Metà dei libri di filosofia da capo in fondo metteva sottosopra l’altra metà, e bazza a cui dopo molto avvolgersi di sistema in sistema si trovava al punto donde si era dipartito. Di tante generazioni libri teologici vidi io, che mi parvero scritti a posta per fare smarrire la via del paradiso. Quando ebbero cercato per mare e per terra, e l’orologio del tempo stava per iscoccare