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vera povera, Ragione condannata a tenere dietro alla umanità come un notaro per rogare tutti gli atti spropositati o perversi di quella! Oh! chi mi dice con tutto lo ingegno e la ragione loro quanti grani di oro seppero mescolare dentro la sabbia, che nell’oriolo del Tempo ne misurò le vite? — Arti e mestieri (non si nega) praticaronsi dagli uomini stupendamente. E che per questo? Diventarono forse più felici o migliori? Co’ trovati crebbero le voglie e queste troppo più di quelle assai, onde si vennero a caricare di soma, che non aveva posto sopra le loro spalle Natura, e quindi proruppero a bocca di barile cupidità, vizii e delitti. Le arti partorirono il lusso, da questo nacque la corruttela; più tardi la ignominia dei popoli. — Catone il Censore, che la vedeva lunga, ridevasi dei fonditori, dei pittori e dogli statuarii, e costumava dire che dall’uomo valoroso una sola maniera d’immagini doveva desiderarsi, quella cioè che di sè bellissima fosse portata negli animi dei cittadini, non già cotesta altra che si appendeva alle muraglie o si rizzava su gli zoccoli537: nè si rimase dal combattere con gli spedienti delle leggi che la contaminazione crescesse; senonchè ormai la virtù romana pendeva a rovina e non ci potè rimediare: per la qual cosa, io sovente udii dalla bocca di uomini prestantissimi rimpiangere la virile barbarie e desiderarla; ed