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per cui ebbe a sentirne parlare, assai agevolmente si comprende: ma non si sa come coloro, che ebbero a provarle, tra spasimi di coliche atrocissime non perissero. Io stava sul punto di lasciare indietro una cosa ed era la meglio. Gli uomini conobbero un’altra maniera di ridere e di far ridere, la quale, superato il ribrezzo, ti voglio raccontare, sia perchè a cagione della età vetusta a’ tempi miei andava ignorata, sia perchè mostra il fondo della misericordia degli uomini.

Nei silenzii della notte un generoso britanno (almeno i Britanni, se non ci aiutano, ci compiangono!) viene a visitare il Colosseo; lo sguardo obliquo delle stelle lo illumina a ritroso, e il vento zufola per le tamarici appese alle sue rovine, come trofei del Tempio che consumandosi consuma uomini e cose. Alle generazioni che colà convennero per inebriarsi di sangue successero figliuoli codardi sì, non meno empii dei padri, i quali usano le bettole per ubbriacarsi di vino: la via crucis sta piantata accanto ai vomitarii delle Bestie feroci, dove rimbombarono le urla di milioni di uomini; or sì, ora no si sente la voce del frate che intuona le litanie, rotta dal vento vespertino e dal tremito della febbre: tutto disparve degli antichi viventi, e dello stesso sepolcro la massima parte. Che monta ciò? Ecco il poeta alita su coteste rovine e le tombe palpitano al soffio poderoso; ecco uscirne la caterva