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si trovarono a prova caritative e buone, come altri sostenne: a ciò breve risposta; la leggenda è falsa, e se i preti avessero posseduto meno ignoranza o più pudore, sariensi astenuti con siffatta maniera novelle contaminare la divina semplicità della fede di Cristo lasciandole al paganesimo; colà stavano al suo posto; e dato il caso che la fosse vera, considerate che il fallo lo commise la donna, non già l’uccello, incolpevole affatto, e da natura, per fini al nostro intendere celati, disposto ad alimentarsi nel modo che ho detto.

La madre delle cose nel fabbricare l’Asino dimenticò il fiele, o piuttosto quel tanto che gli doveva retribuire in fiele glielo pagò in cuore, onde io mi sentii conformato a disprezzare molto e a odiare poco, anzi punto; però quante volte la fortuna mi porse il coltello in mano dalla parte del manico mi astenni dalle vendette: confortandomi a questo non mica misericordia dei vinti, che nè pietà meritavano, nè sdegno, nè nulla, così io gli estimava abietti ed erano; sibbene studio di fama gentile e religione degli esempi magnanimi, dei quali mi parve che l’anima mia dovesse adoperare a modo che usò Chirone con Achille delle midolle leonine, onde per cotesto cibo diventata gagliarda potesse bastare poi alle battaglie della vita. Altri si valse degli antichi documenti e delle oneste parole a guisa