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la propria natura consente: i Romani eziandio salutarono la Cicogna col nome di Avis pia, uccello pietoso, onde gli uomini imparassero umanità dalle Bestie483.

Gli Ospedali degl’Innocenti, della istituzione dei quali millantavansi gli uomini, ch’erano mai se non testimoni murati della infamia dei loro costumi? Quello, che i figli della colpa patissero là dentro, descrisse a modo di romanzo egregiamente Antonio Ranieri. La Fortuna, che come governa assoluta molte delle faccende umane, così anche su i libri spiega impero, non tenne a galla cotesto libro su le acque di Lete e pur lo meritava; certo non era condotto con le regole dei romanzieri francesi; diversi lo scopo e l’arte: egli proponevasi migliorare insegnando; cotesti poi hanno in mira divertire perdendo. In Corsica, e questo rammento per causa di lode, le fanciulle rimaste incinte per via di non legittimi amori guardavansi bene di emendare il fallo col delitto ed i figli naturali allevavano affettuosamente, non vergognando della maternità. Le cure del figliuolo si paravano dinanzi loro quasi steccato per impedire ricadute, e non affermerò sempre (chè queste cose gli Asini di esperienza nè credono, nè dicono), ma spesso bastavano. La donna uscita dal tempio della dignità muliebre per la porta dello amore venereo vi rientrava per quella dello amore materno; ed era argomento di riguardo, anzichè