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«O Caterina, vedi che cosa siamo noi! Pensa a questo e va a portarmi l’altra roba da desinare.» La Caterina tornando in cucina si mise il catriosso davanti e meditò che se il priore un giorno o l’altro si fosse trovato corto a stracotto era strumento da mangiarsela mezza; la quale immaginazione tanto le sbigottì la mente che, dato al cappellano il finocchio da recare in tavola al priore, uscita di casa, andò ad accomodarsi con certo arciprete che mangiava anch’egli come quattro procuratori, pure umanamente sempre e non a modo dei Coccodrilli. S’intende acqua, ma non tempesta! — E con questo fo punto, non mi sentendo capace di proporre esempio più tenero della benevolenza divina che i figliuoli devono ai padri loro, la quale dagli uomini fu distinta col nome di umanità, nella guisa medesima che Maometto chiamavasi il profeta dei credenti.

Vergognando dei piati turpissimi di cui andavano strepitose le curie tra padri e figli e di ogni maniera congiunti, i quali, mentre profondevano tesori in cacce, conviti e in vizii altri più rei, negavansi vicendevolmente tanto da mantenersi in vita, gli uomini ordinarono una legge per ovviare a questa immanità chiamandola fra i Greci della Cicogna, però che essi primi osservassero come le Cicogne giovani e gagliarde prendessero cura delle inferme e vecchie nutrendole e procacciando loro tutte quelle comodità che