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ed anche un presidente di Corte regia avessero cantato in dattili e spondei cotesto caso, no, lo sostengo alla recisa, non lo avrebbero potuto con accento più dolce. Pertanto la pietà filiale della donna romana inclita pei suoi della nobile cetra durò finchè il mondo si aperse come un petronciano cotto in forno e tuttavia dura, mentre quella dell’Oca del priore di San Simone nessuno conobbe, non celebrò nessuno, nè voi sapreste adesso a mondo finito, se un Asino veramente servo dei servi di Dio non ve la raccontasse. Un Asino che mai ebbe obblighi con le Oche, quando infiniti erano quelli che loro dovevano professare gli uomini: invero, qual parte prese il latte nella composizione dei Versi di lord Byron? Veruna: oh! ch’era forse un pudding, il quale per ordinario senza latte non si fa? Ma no davvero, e per lo contrario senza l’Oca come mai sarebbe riuscito a scriverlo? Poeti, storici, politici e di ogni maniera scrittori, senza penne di Oca non avrebbero potuto levarsi a volo di Aquila, mentre all’opposto si vide a Parigi che quando adoperarono per iscrivere le penne dell’Aquila, i diplomatici manipolatori del trattato di pace del 30 marzo 1856 si alzarono al volo dell’Oca482. La lira assunsero nei cieli, la penna dell’Oca no: e quella fu menzogna, questa verità, conciossiachè (e ne invoco la tua testimonianza, o re, che nel tuo mondo anche tu poetasti) i poeti a