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seggiando sotto il porticato lo scaccino che apra. Entrata al tempio si assetta in un canto, cava fuori e dispone davanti a sè libri e rosari come il cuoco apparecchia le cazzeruole per cuocere le vivande; non ha santo fisso, qualche volta li guarda tutti dall’alto in basso o non li guarda nemmeno imitando il fumoso spagnuolo, il quale recandosi a messa salutava così: — Don Christo, buena die; a vos otros sanctos pechennos nada200! Per qualche mese parve spasimante per san Luigi Gonzaga, poi lo prese in fastidio e gli piacque san Gaetano padre della divina Provvidenza! indi a poco le venne in uggia anco lui, si rappattumò con san Luigi, gli fu di nuovo infedele per santa Filomena, si guastò con la Filomena accostandosi alla santissima Annunziata; e gira e gira non ha trovato anco basto che le vada. Appena tra il barlume sbircia il prete, ecco avventarglisi dal suo buco addosso come il Ragnatelo alla Mosca, e così presi ambedue entrano in confessionale ed incomincia la storia.

Il Gatto le rovesciò il pentolo del latte e la mise fuori dei gangheri. Si svegliò con le lenzuola cadute per terra e n’ebbe scandalo: entrando in chiesa ieri prima di salutare i Santi sputò: stamane omise tuffare la mano nella piletta; la casigliana moglie del notaio l’altra settimana non aveva camicia, si può dire, addosso; da poi che ne bazzica la casa il presidente del Tribunale, bisogna vederla