a parte santità, che approdano le lacrime della Madonna al papa? Nella religione vecchia d’Italia si contava il miracolo di Giove trasformato in pioggia d’oro per vincere il pudore di Danae; cotesti erano scandali; ma se invece di lacrime la Madonna avesse pianto rugiade di scudi nell’arso erario romano, oltre al fare rifluire la vita nel sacerdozio, confondere i reprobi, pagare i debiti, ella avrebbe salvo il papato da accattare danari ad usura; e poi da chi? Dagli Ebrei. Non ostante queste ed altre considerazioni la Madonna di Rimini continuò nell’umida bisogna, l’aria, il tempo e i luoghi favorendola stupendamente. Il priore di Trequanda, che è luogo montagnoso posto sopra i confini della Toscana dalla parte dell’Umbria, incoraggiato dalla ventura del parroco di Rimini un giorno esce di chiesa e si fa dal pretore pressandolo di accorrere tosto a vedere che la immagine della Madonna sopra l’Altar maggiore della Prioria piangeva e rideva. Il pretore si stringe nelle spalle, tentenna e, non sapendo quella pedina mossa dove andasse a cascare, così verdemezzo dice che bisogna scrivere a Firenze; e infatti scrive. Da Firenze arriva la risposta; il pretore rompe il sigillo, il priore mette gli occhiali a cavallo al naso per accertarsi che il primo legga bene; e il pretore lascia fare perchè patisce di capogirli che gli levano il vedere; così il priore aiutando il pretore e il