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strazii che gli uomini matti in tutti i paesi della terra praticarono. Bisognava che l’uomo si capacitasse bene di questo, che se Dio Padre ci vestì di corpo vitale, se ci pose dintorno obbietti dilettabili alla vista, all’odorato soavi, al gusto eccellente, egli volle che noi ne usufruttuassimo in modo da adempire i fini a cui ci destinò creandoci. Quanto egli intese vietarci, non mica per interposta persona, ma egli desso senza ambagi con sentenza palese significò; dell’altro non pur tacque, ma c’impose a lettere da speziale che da noi si rodesse: ex omni ligno paradisi comede. Ora perchè, dove Dio ha detto di sì, i preti devono attentarsi a dire di no? — Oh che faresti al viandante che ospitato cortesemente in casa tua, messo a tavola dove gl’imbandisti di più ragione vivande, invece di cibarle con lieta cera porgendoti quelle grazie che ai gentili la gentilezza comanda, ci sputasse su e poi le tirasse sotto la tavola ai Cani? Per me credo, che a cacciarlo via a calci nel postione tu guadagneresti indulgenza plenaria. Adesso narrano, e pare loro un bel fatto, come a santo Macario, ridottosi a vivere vita solitaria nel deserto della Tebaide sopra le rive del lago di Natron, venisse certa volta donato un raspo di uva, dal quale astenendosi egli il mandò ad altro anacoreta e questi ad un terzo, per modo che, fatto il giro di cento eremiti, ricadde all’ultimo nelle mani a santo Maca-