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al riscatto di quelli che una volta gli appartennero o pretendeva gli appartenessero, imperciocchè non è dubbio che le armi pontificie condotte dal generale Durando per ordine espresso o per secreta insinuazione di lui dovessero spingersi al Polesine di Rovigo, provincia occupata adesso dall’Austria e posseduta altra volta dalla Chiesa, come Modena, Parma, Avignone ed altre parecchie. Però le necessità del difendere come del redimere si allargano molteplici, e, sto per dire, infinite, cosicchè la limitazione sofistica messa in campo dal papa non regge, trovandosi egli, eccetto il caso della conquista, in tutto uguale agli altri potentati secolari.

Nè compariva appunto meno assurdo lo empiastro proposto da coloro che usurparono nome di Moderati e dovevano chiamarsi matti, i quali avrebbero voluto che il governo del papa, per tutto quanto concerne la guerra, si conducesse a modo suo senza conferirne con sua Santità, dacchè di lieve si comprenda come per questo espediente si venisse a rompere l’impero in mezzo alla schiena ed i corpi sieno fisici, sieno morali tronchi in due non possono reggere, oltrechè non avrebbe sortito effetto efficace dentro nè fuori: non dentro per essere insufficiente ad acchetare la coscienza del papa (se di coscienza fosse stato proposito), il quale avrebbe sentito, che o egli facesse il danno con le proprie mani o te lo lasciasse