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uomo giusto, ed i gesti altresì, imperciocchè egli, all’opposto dei suoi predecessori, i quali a colpi di maledizione avevano rotto il ponte che la terra unisce al cielo e si chiama perdono, con angelico riso benedicendo ristabilì; le braccia aperse come Cristo redentore e come lui disse: — io prendo ciò che si rivolge a me! —
— Allora la sapienza antica rinnegavasi, e chi la seguiva tenevasi in concetto di astioso e peggio; la opinione travolse come moltitudine di acque grosse; pericoloso tacere, più pericoloso ammonire; e comechè alcuni gagliardi, postergato ogni rispetto, gridassero: quo ruitis? dove precipitate, insensati? si ebbero in dispregio e ne scemarono di reputazione.
— Grande errore fu questo, così dei giuocatori come di cui tenne il banco, mettere ed accettare tanta grossa posta sopra una carta. Pio IX prima di porsi in cammino, aperto il sacco, doveva riscontrare il viatico, e fino a dove l’anima sua avrebbe voluto e le forze potuto; innanzi di tirare i dadi doveva tenere davanti agli occhi che gli poteva venire tre assi come diciotto; e se in un tratto, diciotto gli sarebbe andato a fagiolo, e finalmente se una volta i dadi nel bussolo, stava in potestà sua regolarne la gettata. A tutto questo sembra ch’egli non pensasse punto, ebbro delle lodi, le quali ai cervelli leggeri fanno