con le ghiaie, te gli macinerò, te gl’impasterò così, che fango raffinato valga a ritenere non pure la impronta delle tue mani, ma perfino delle rughe minutissime della pelle; te gli legherò per modo dentro le fasce dell’autorità, che le Mummie di Egitto a stregua loro ti parranno sciolte; ne piegherò il dorso come arco di muro destinato a portare; gli occhi e i pensieri sternerò nella polvere: cadaveri in tutto, tranne nell’udito e nella obbedienza; e, se lo pretendi, caccerò Dio dall’altare e ci metterò la tua immagine. — Ti garbi o no seguitare la mia fede, riproverò la dottrina de’ miei antichi teologi che insegnarono il re eretico non solo doversi disobbedire, ma potersi ancora ammazzare, e dirò che nell’osservanza dei tuoi comandi a Patria non badino, nè ad anima, nè a parenti, nè a nulla; sempre e mai sempre pieghino la faccia; diversamente morte in questa e dannazione nell’altra vita. Certo, io non lo voglio dissimulare, così la mala lue della Libertà ha contaminato l’umano consorzio, che non tutti accoglieranno con reverenza la mia dottrina, anzi moltissimi la combatteranno. Che monta questo? Molti ancora si lasceranno pigliare: non senz’alto consiglio io faccio per impresa un uomo che pesca. Da Adamo in poi, uccelli, uomini e pesci si chiappano con le reti. Non ti dia noia la ruggine delle mie chiavi; così come le vedi rugginose sapranno aprire di