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mani fra le cosce del patriarca Abramo e giurò quello ch’ei volle: allora Abramo si buttò giù a dormire fra due guanciali ed a ragione, conciossiachè indi a breve il servo fedele gli conducesse a casa Rebecca figlia di Batuelle figlio di Naha. Peccato inestimabile fu, che ai tempi nei quali io Asino vissi, siffatto rito di giuramento dimenticassero gli uomini, avvegnadio essi l’arieno potuto provare con cotesti signori, i quali mandavano giù sacramenti falsi come bisciole. Ma torniamo al pudore: quale si fosse quello dello Scimmione voi l’avete visto: adesso mirate quello del papa. Eletto una volta colui che presumeva di fare le faccende di Dio sopra la terra non riputavasi vinto a dovere se prima accomodatolo sopra a certa seggiola adattata all’uopo non avevano riscontrato i testimoni della sua virilità, i quali quanto meglio erano rinvenuti solenni, tanto più estimavasi la elezione gaudiosa e di auspizio felice; di che poi i popoli notiziati menavano gazzarre, luminarie e falò, ed i cattolici di tutte le cinque parti del mondo piangevano lagrime di tenerezza. Dicono che siffatta cerimonia venisse ordinata a cagione della papessa Giovanna, la quale certo dì invece di partorire una bolla partorì una figliuola: ma questa avventura i cattolici sempre ostinatamente negarono e gli eretici vieppiù cocciuti affermarono: quelli produssero libri ed autori, questi autori e libri;