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cora avanza una quistione a definire ed è questa; se giovi meglio la ignoranza di certi ordini e con quella la minore perfezione e la innocenza, o piuttosto il conoscimento del precetto con la perfezione piena e la spinta perpetua alla colpa. A comodo tu che sei sapientissimo mi chiarirai la materia.

I nostri avversarii uomini cercando il nodo nel giunco su i fatti nostri vollero appuntarci d’inverecondia perchè usassimo andare ignudi e sovente conducessimo i nostri connubii alla faccia del sole: in verità mi prende compassione di loro considerando come del vituperio si facessero corona; di fatto, finchè durarono ignudi, furono innocenti, nè della nudità si accorsero. Le vesti (e questo bisognava soprattutto ribadire nella mente alle donne che se ne mostravano così vane) portate addosso dalla razza degli uomini erano per loro come una gogna che raccontava la colpa commessa, la innocenza perduta, la condanna nell’uomo a lavorare la terra col sudore, nella donna a partorire con dolore, in ambedue a morire; la nostra nudità, se tale poteva chiamarsi, gli era quasi una fede di ben servito che Dio ci aveva disteso intorno alla persona, in mancanza di tasche da riporcela dentro, per la quale ognuno a colpo di occhio avesse contezza della bontà nostra. E rispetto ai connubii palesi, con qual fronte si rinfacciano a