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la durata della facoltà di generare; terzamente la estensione del tempo e del luogo atti alla diritta Venere.

Innanzi tratto gli uomini vantavano te, o Salomone, cui bastarono le schiene per settecento mogli e trecento concubine tra avee, egiziane, moabite, idumee, sidonie ed ettee, conforme si trova scritto nel libro delle tue glorie298, ma questo esempio non monta, che altro è avere il forno in casa ed altro è infornare; nè si vede che tu lasciassi figliuolanza numerosa all’avvanente del branco delle tue donne. Nelle storie romane si legge come Pompeo magno esponesse nel teatro, fra le immagini dei personaggi maggiormente cospicui, quella di Eutichide matrona nel paese dei Traballi, che partorì trenta figliuoli e fu associata al rogo dai venti superstiti. Nelle storie più recenti occorre Augusto III re di Polonia, che per sollevarsi dalle cure del regno si divertì (povero uomo!) a procreare trecentocinquanta bastardi299. Giovanni vescovo di Borgogna ufficiava a messa con trentasei bastardi: ce ne voleva prima di arrivare il re Augusto! ma via per un vescovo non ci era male; bisogna sapersi contentare come dice il proverbio: — Il soperchio rompe il coperchio300. Della potenza di generare nella Svezia raccontasi mirabilia; a mo’ di esempio, che quivi le donne partoriscono da dieci figliuoli a dodici e fino a venti; e lo dice