Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/20

18

tutti siamo figliuoli di Dio e tutti formati a similitudine di Lui in ispirito, essendo dotati di conoscenza e di volontà; in altro no. Guardatevi pertanto di chiudere l’Eterno nell’angustia delle vostre fabbriche; voi non potrete costruire colonne che superino in magnitudine il meno alto dei monti del mondo e le vostre volte non emuleranno mai i portenti dell’emisfero; non chiudete dentro un tempio l’Eterno, che si tiene chiusa nel pugno tutta la Natura: guardatevi di fargli immagine di oro o di argento, scolpita o dipinta, che lo rassomigli a cosa mortale, avvegnachè la vita e la morte gli riescono come cavalli al carro della sua onnipotenza: non date a Dio timiami, egli esulta nei profumi dei mondi, che senza requie fa uscire dal seno della Natura più numerosi dei fiori, quando la terra palpita al bacio del Sole di primavera: non accendete lampade a Lui, che con la parola accese la luce; non contristate co’ vostri suoni le orecchie, che ascoltano l’armonia delle sfere; non gli offrite preci favellate, nè scritte; la migliore preghiera è il gemito del cuore riconoscente; egli conosce meglio di voi il vostro bisogno, ed egli secondo la misura della sua misericordia e dei meriti vostri vi sovverrà. Chi dice: Dio è per me solo; parla da insano. Il Sole nasce e il Sole tramonta; la luce rallegra tutti i viventi quando si affaccia ai balzi orientali, e le tenebre li desolano quando si tuffa nelle