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dal vituperio nel quale cascò e lo sollevi al Cielo. Da questo concilio nacque Gesù salvatore. Se egli ebbe per antenati i re di Giuda, poco importa conoscere; a noi basti che dal Popolo nacque ed ebbe viscere di Popolo. La povertà e la persecuzione gli porsero le aspre mammelle, ed egli vi succhiava il latte, che lo fè gagliardo alla battaglia della vita; appena la sua lingua articolò la parola, senza porre tempo framezzo imprese l’opera santa di esaltare gli umili ed abbattere i superbi; non luoghi chiusi accolsero la divina favella, nè infelice cattedra tremò sotto i piedi potenti, bensì al cospetto delle munificenze della natura, pei campi aperti, sulle vette dei colli bandì le leggi dell’Eterno alle turbe sbigottite.

— E voi udiste, egli diceva, di un Dio prepotente e geloso, che visita nel suo furore la quarta e la quinta generazione di quelli che lo hanno offeso; in verità non è così: Iddio ama, Iddio perdona, non una, nè sette, nè settanta, bensì settanta volte sette e sempre; imperciocchè egli tenga perpetuamente aperte le braccia per prendere chiunque si rivolga a Lui. I giusti compongono la gloria del firmamento, ma i ravveduti gli sono corona intorno alla testa. Chi si presume prediletto unicamente da Dio ha il cuore pieno di orgoglio e le sue labbra profferiscono vanità: