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religione, come meglio poteva, col buon volere aiutava l’opera di coteste anime elette222.

Ma questo è niente di faccia ad un altro esempio del mirabile istinto dello Scimmie per la religione cristiana; narralo il reverendo padre gesuita Catron, nella sua Storia del Mogol, sicchè lascio considerare a voi, se si deva o no tenere fermo come articolo di fede. Lo imperator Gehanguir ordinò, sopra dodici polizzini i nomi di dodici principali fondatori di religione scrivessero, come sarebbe a dire Ermete, Enoc, Minos, Moisè, Maometto, Cristo, Brama, Bouda, Visnou ed altri siffatti, e dentro un vaso con molta diligenza gli riponessero: dopo ciò in virtù di motuproprio imperiale impose alla Scimmia ne cavasse fuora il nome di quello, di cui ella sapesse la legge veramente vera. La Scimmia, fatta prima debita riverenza al trono imperiale, intromise la zampa nell’urna ed estrasse un polizzino sul quale fu trovato scritto... o prodigio! o portento! il nome di Gesù Cristo.

— Ora ti se’ chiarito? Ecci bisogno di altro? Dilla giusta, oh non ti senti smuovere dentro? — con fervorosa istanza andava sussurrando nelle orecchie dello imperatore Gehanguir certo reverendo padre Gesuita, che aveva preso a cottimo il lavoro di convertirlo alla fede.

— Non mi sento smuovere nulla, ri-