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gione santi eremiti e profeti nelle solitudini, la candela arriverebbe al verde prima che io avessi finito. Nei giorni in cui vissi, se ti fosse talentato di visitare la metropolitana di Lisbona avresti veduto, come vidi io, due Corvi sollazzarsi sul pulpito e per gli stalli del coro, e se ne avessi richiesta ai canonici la causa ti avrebbero risposto, come risposero a me: alimentarli il Capitolo per la buona guardia fatta dagli atavi dei bisavoli di questi corvi intorno al corpo di San Vincenzio, impedendo che le fiere lo divorassero220.
E poichè i vantaggi della religione romana, dei quali io mi professai di notte come di giorno, di estate al pari che d’inverno, allo asciutto e al piovoso zelatore caldissimo, altamente me lo persuadono, non mi sarà grave di venire esponendo per conforto delle anime pie troppo più mirabili fatti, fondati non mica sopra scrittori facili a ricevere per vere le fisime della plebe, bensì solenni ed acuti sceveratori del vero dal falso. Il reverendo padre gesuita Gregorio Rusignoli nell’aureo trattato delle Maraviglie del divinissimo sacramento nel santissimo sacrifizio e nelle anime del purgatorio e dei suoi santi stampato in Venezia nel 1772, aiutandosi con le autorità del Surio nella vita di Annone, non il generale cartaginese, badiamo bene, ma si del santo che ricorre il quattro decembre, e di Giovanni Solimena nella Comunione