Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/101


99

riparo; la Ipocrisia condusse nuovi garzoni, si pose anch’ella al lavorìo, di giorno come di notte non requie mai nè posa, ma tanto non ci fu verso di potere sopperire; ella era lì lì per darsi al Diavolo quando, come colei che arguta è molto, arragolandocisi attorno le si parò davanti un suo nuovo trovato, il quale fa di lavorar maschere nere soppannate di rosso, che potessero adoperarsi così da diritto come da rovescio; o piuttosto non avessero diritta nè rovescia. — La scoperta fu levata a cielo; giovani e vecchi la vollero avere, massime i pensionati del pubblico; chi si trovava a possedere contanti andò per essa dal detto al fatto; chi se ne trovava sprovvisto mandò al presto fino le lenzuola del letto per fare quattrini e comprarla; e a vero dire lo esperimento dimostrò, che ne valeva il pregio; figurati! se le nuvole che da Fiesole viaggiavano a mezzogiorno, cambiato vento, con subitanea vicenda si vedevano stornare a tramontana, eccoti l’impiegato, cristianello fuggi fatica, senza affannarsi a tornare a casa od erpicarsi su per le scale, entrava nello androne, che primo gli era destro, e quivi rovesciata casacca di rosso in un attimo diventava nero e così concio ricompariva sopra la via; se fiutava alla lontana qualche vecchio chiodo di corte ecco farglisi incontro curvo la vita come il quarterone della luna e dirgli: — eccellenza, la si rammenti, che io mi mantenni sem-