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Però così è da credersi, gli Asini non l’avevano cavata meglio degli altri animali inquanto alla faccenda di ricostruire le proprie corporature; per la qual cosa parecchi fra loro recandosi a singolare onoranza la richiesta delle altre bestie, e volendo pure satisfarla col decoro, che meritava, come gente bene avvisata e discreta, andarono d’accordo di sagrificare al bene pubblico qualche porzioncella di privata comodità (articolo, che gli uomini non hanno capito mai, e gli Asini sì) collettandosi fra loro per mettere in punto certo Asino tenuto appresso i suoi in estimazione grandissima di filosofo e di oratore da presentarsi decentemente a dire la ragione di tutti in giudizio. Povera gente! e’ s’erano industriati meglio, che avevano potuto.

A questo Asino filosofo od oratore, che bigio fu, e bigio si manteneva nelle parti in cui risuscitò, ebbero a cucire su la testa a sopraggitto due orecchioni neri. I punti di filo bianco si vedevano espressi a venti passi di distanza, ma come schermirsi? Bene si erano dati a cercare seta nera di Napoli da cucire, ma per quanta diligenza ci