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non per questo potevi vantarti donna e madonna del mondo; ora sì che la sapienza, o la fortuna ti ha sublimato in parte dove la natura umana confondendosi con la divina quasi s’india, puoi trarti dietro secoli e popoli come schiavi incatenati al carro del tuo trionfo. Oh! perchè non nacqui Chinese, o perchè piuttosto non peregrinai nella China col reverendo padre Huc! Quante ingiurie avrei riparato! Quanti danni sfuggito! Quanti beni fatto! Se con questo segreto in corpo mi fosse capitato fra i piedi il nobile compilatore delle Memorie Storiche, marchese Filippo Gualtiero orvietano, ed io presto un pietrone alla coda: se i reverendi scrittori della Civiltà cattolica non volevano smettere il vezzo di tagliare la carotide al senso comune, ed io un pietrone alla coda; se i fiscali duravano incaponiti a ficcare le dita negli occhi alla coscienza, se i moderati stavano sodi a scorticare la verità, se i giudici caparbi a mantenersi la faccia, Siberia del pudore, ed io pietroni e poi pietroni e sempre pietroni alle code.

Come i vetri della lanterna magica riflettono sopra l’avversa parete fugacemente