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dimenasse la coda, e ne facesse l’ufficio. Le bestie sbigottite da cotesto formidabile fruscìo stettero chete come olio. —

Allora il Coccodrillo continuò: — e questo avvocato, a parere mio, dovrebbe essere un Asino.

— Un Asino! Un Asino! Tra corrucciate e stupite si misero ad esclamare le bestie, come quando si ascolta qualche suprema enormezza.

— E non è nuovo: al contrario lo esercizio dell’avvocherìa fu, sto per dire, fino ab antiquo come una loro privativa. Almeno così afferma il poeta:

«Nel tempo, che le bestie erano uguali
Agli uomini nel fare i fatti suoi,
Vo’ dir quando parlavan gli Animali
Al pari, e forse meglio anche di noi.
Girare si vedean pei tribunali
Con la toga e il collare Asini e Buoi14»

— Ma un asino poi!

— E’ dovrebbe essere un Asino, soggiunse imperturbato il Coccodrillo; imperciocchè la diuturna esperienza del vivere nel mondo mi abbia fatto conoscere, che chi grida più forte ha ragione: ora, quantun-