del mio capo, nè per le cose lievi soltanto, ma nelle gravissime eziandio, e più specialmente in quelle dove la fede degli uomini pare che vada più a ritroso. I re di Sicilia a simile scopo ordinarono che nel tempio di Bacco si conservasse il teschio dell’Asino, sul quale la donna incolpata di adulterio affermando la propria innocenza andava assoluta152: però tu immagina quanto mi conturbasse confusione e rovello, allorchè io lessi adoperato da Mona Tessa moglie di Gianni Lotteringhi mezzano di adulterio; perocchè se Federigo di Neri Pegolotti, che fu suo amante, lo vedesse sul palo della vigna volto verso Firenze, era segno che la notte poteva andare sicuro in traccia degli abbominati abbracciamenti; se poi rivolto verso Fiesole, restasse153. Ma che volete? Le femmine e gli uomini altresì per saziare i loro strani appetiti, ben altre cose hanno fatto, che profanare teschi di Asino. — Gli Etruschi, di cui i monumenti ci palesano quale e quanto popolo ei si fosse, consentivano al mio cranio virtù miracolosa per modo, che lo tenessero sempre inghirlandato di erbe fresche su di un palo alle prode dei campi per fecondare la terra, preservarla dalle intemperie e soprattutto poi per allontanare le streghe; il che da Popoli anche più moderni si è veduto praticare154. E come i Cattolici sogliono appendere a canto il letto la palma e l’ulivo