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non doversi rappresentare con figure ed immagini la Divinità, sostanza semplice, ed incomprensibile; nè presumere di onorare con cera o con legno una essenza suprema ed eterna130, — e nonostante il Concilio di Trento, mosso da verecondia, dalle immagini di Gesù Cristo e dei santi in fuori di ogni altro tacesse. Ed io Asino ricordo avere contemplato una immagine della Santissima Trinità ritratta con tre teste, come si danno al cane Cerbero guardiano dello Inferno, le quali s’innestavano sopra di un corpo ignudo, che in mezzo della pancia mostrava il bellico! Pittura non so se più profana o burlevole, ma certo empissima a un punto e ridevolissima, escusatrice l’errore di cotesta pinzochera, che recitando il pater noster in latino (lingua di cui, come per ordinario accade ai fedeli cristiani, non conosceva un’acca) sostituiva alle parole da nobis hodie, donna bisodia; laonde interrogata, per donna bisodia che intendesse, rispose; — in quanto a sè non saperlo, ma ricordarsi di avere sentito dire più volte alla sua nonna buon’anima, donna bisodia essere la mamma del Padre Eterno131.

Ed ecco come, quando e perchè i Cristiani mi venerarono Santo: incomincio dagli umili per salire di mano in mano ai più magnifici gesti. Quando sbucato fuori dai deserti apparve Pietro l’eremita a scombussolare da capo in fondo l’Europa e tra-