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rire in silenzio Santorre Santarosa morto combattendo a Sfatteria, e Giorgio Byron a Missolunghi nello splendido meriggio delle sue facoltà. Allora batte forte il cuore nel petto alla tarda Allemagna, la quale aperse le labbra e cantò un canto amoroso:

— Senza libertà, Ellade, che saresti tu mai? senza di te, Ellade, che cosa sarebbe il mondo?

— Venite, o Popoli di tutte le zone: guardate: coteste sono le mammelle, che voi quanti siete nudrirono col latte della sapienza; patirete voi che ve le strazzino i barbari?

— Su contemplate questi occhi divini donde si partì il raggio della bellezza, che vi ha illuminato: soffriremo noi che glieli strappino i barbari?

— Ecco la fiamma, la quale penetrando nei nostri cuori gli animò, gli avvivò, ci fece sentire chi siamo, quali dobbiamo essere, i diritti nostri e i doveri, e la libertà: tollereremo che ce la spengano i barbari?

O popoli di tutte le plaghe, venite; accorrete a sovvenire, onde si rivendichi in libertà colei che v’insegnò a vivere liberi.

— Senza libertà, Ellade, che saresti tu mai? senza di te, Ellade, che cosa sarebbe il mondo?

Questo accadeva durante l’anno di grazia 1822: trentadue anni dopo i Greci levaronsi, affinchè altri loro fratelli pigliato da