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presa russa, al fine unico di gratificare la causa della civiltà, è perchè meglio s’illuminassero i Turchi, mandarono a servirli lampanaio un soldato il quale aveva appreso in Affrica a soffocare gli Arabi per le spelonche col fumo.

E nella Grecia i Francesi... Ahime! qui il riso abbandona il mio muso d’Asino e casca quasi vela quando cessa il vento. Questa materia merita, che io ci spenda qualche diffusa parola d’intorno, imperciocchè tante vi appaiano dentro le contraddizioni degli uomini che toccano il fondo.

Quando prima si levò la Grecia povera, nuda e turpe di urcera dolorosa e di schianze per la battitura dei suoi truci oppressori, quanti serbarono in seno cuore di uomo esultarono: non ci fu famiglia dove il padre rompendo il pane ai figliuoli non ne mettesse un frusto da parte dicendo: questo è per la Grecia. Non vi fu madre, che avendo fatte recitare le sue orazioni alla bambina prima di porla a letto non gli parlasse così: aggiungiamo, cara, un Ave Maria pei poveri Greci. Uomini illustri, uomini volgari, di ogni popolo, e di ogni fede trassero a spargere il sangue per la causa della libertà greca. Troppo menerebbe in lungo, nè queste sono pagine convenienti a sì nobile soggetto, ricordare il nome degli eroi, che ebbero per lei martirio in terra e gloria nei cieli: a me basti per senso di amore non prete-