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olio sul fuoco, epperò non passando alla pelle, la parte più notabile del corpo umano, o piuttosto l’unica importante, il capo, rimaneva sbenedetto con danno irrimediabile dell’anima loro. Ma poichè parecchi di dura cervice si ostinavano a portare la parrucca, e mettere l’anima a repentaglio, sto per dire sopra l’asso di picche, Tertulliano smanioso saltò su in bigoncia, dove fra gli altri argomenti, che disse, propose questo solenne sillogismo: — ah! voi non volete buttare la parrucca alle ortiche? Ponete mente: Dio quando vi creava, in verun libro si legge, che vi facesse con la parrucca: se Dio non vi gratificò la parrucca, egli è chiaro che deve avervela somministrata con le sue proprie mani il diavolo: dunque la parrucca ci viene dallo inferno; dunque empietà espressa commette chi l’adopera; dunque chi porta parrucca è dannato. —

Più in giù, che nello inferno non si può ire; ma dopo il monte viene la china, e alla rovescia; quindi toccato il fondo le parrucche incominciarono a montare, e trasmodando come ogni altra cosa umana, non si chiamarono contente a vincere, che vollero stravincere, e rotti gli argini allagarono come una delle piene dell’Arno così frequenti in Toscana dopo la depressione della chiusa dei monaci operata per virtù del corpo dei guastatori... voleva dire ingegneri nostrali. Le parrucche invasero la cu-