Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/164

160

giudicato del quale ha da pesare moltissimo nella bilancia degli Asini. Sia fatto pertanto manifesto, che dal popolo tutto di Firenze l’Asino venne appaiato ad un marchese, e la faccenda accadde proprio così. Il marchese nascendo pareva aversi spartito con Issacar la benedizione di Giacobbe95, tanto compariva in ogni suo membro gagliardo: ora, o lo martellasse la invidia, o altra più rea passione lo movesse, quante volte si recava in villa, e tante s’imbestiava contro certo Asino, specchio di tutto il vicinato, e tanto e tanto si accese in quel suo folle maltalento, che un giorno, tolto fuori di se dalla collera, gli sferrò alla sprovvista così solenne un pugno nel capo, che lo stese morto sul tiro. Allora per le terre tosche corse un grido di orrore, e l’universale rovello oppose meritamente al marchese il nomignolo di Caino96. Quale il vero nome del marchese si fosse, io non lo voglio dire, in grazia della stirpe onde usciva, e per altri rispetti; molto più, che lo sciagurato ebbe a pagarne le debite pene, conciossiachè le Erinni lo tormentassero con uno strano supplizio, il quale fu que-