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Credendo allora (e poi io mi accorsi che credeva male) potere ritorre il mio senza chiedere il permesso a persona, stesi le mani, e strette due manciate di vermi incominciai ad autoplasticarmi4 con quelli. Quantunque costoro facessero le viste di ribellarmisi: sotto le dita, non mi lasciai sbigottire per tanto, costringendoli a rifabbricarmi per forza, o per amore, il naso, l’occhio e l’orecchio sinistri. Quando poi stesi le mani per abbrancare di nuovo, proruppe una procella di voci minacciose, dicendo:
— Che soperchierie, che prepotenze sono quest’esse? Chi vi rende baldanzoso a farvi ragione di privata autorità? Quali jus vantate? Quale azione intentate? Quali documenti esibite? Quali testimoni producete?
E il cappellano con piglio dottorale ammonirci:
— Testimoni non valgono. —
— Oh come non valgono?
E il cappellano da capo:
— Mai no, o che avete perduto la memoria? Ai tempi nei quali vivemmo lassù nel mondo non si accettava la prova testimoniale per somma superiore alle lire set-