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Mosche un territorio dove potessero ridursi a vivere in pace col santo timore di Dio lasciando di ora in avanti di passeggiare con inestimabile molestia sul naso dei cristiani. Le Cavallette furono nel 1585 intimate a comparire al cospetto del gran Vicario di Valenza, che le sfrattò dalla sua diocesi comminando loro terribilissime pene se si fossero attentate ricomparirvi da capo; e nel 1690 nell’Avergna il gran Vicario Burin, persa la pazienza, le scomunicò addirittura. Fortuna volle che si trovasse il giudice del luogo persona mansueta, il quale non potendo patire che le male capitate Cavallette si dessero alla disperazione, le relegò in certi luoghi salvatichi, secondo il costume dei Romani, e più tardi dei Russi, dei Francesi e degl’Inglesi, i quali confinarono i delinquenti alle isole, in Siberia, in Caienna, alla terra del Van—Diemen, e altrove50. Nè questo sarebbe tutto; però a me sia bello tenermi satisfatto di tanto, perchè nello stravincere ci è pericolo, e più perchè la temperanza vera accompagna sempre i gagliardi così nelle armi, come nelle ragioni ed in ogni altra cosa. Dallo esposto fin qui si viene a ricavare, che o gli uomini furono