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vita reputò cose di lusso inventate dalla fumosità dell’uomo per darsi importanza.

Conclusione. Fra la ignoranza che nella fiducia di avere trovato il vero si quieta, e di questo supposto vero compiacendosi, approda a se stessa e ad altrui, e la curiosità che cerca e non trova, o trovando nuocerebbe, qual sia da preferirsi tu sapientissimo giudica. In quanto a me parve così: che nelle scienze fisiche provando e riprovando, anche il cammino storto fa strada; mentre all’opposto nelle metafisiche quanto più ti avviluppi t’ingarbugli. Di vero se gli uomini ci avessero reputato con animo schietto loro fratelli; in ispirito certo minori tuttavolta sempre fratelli, noi avremmo sperimentato loro più miti ed eglino noi più sinceri; noi non gli avremmo mai mandati a gambe levate a rotolare per la polvere su le pubbliche strade, nè l’abate Malebranche avrebbe ammazzato la sua cagna con un calcio per provarla sfornita di anima immortale.