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e spetti alla metafisica. Le creature infatti o risorte o piuttosto non cessata la vita ricomparvero a galla a mo’ di libri che rosi dalle tignuole, e sgualciti si rinnovellavano nelle seconde edizioni riviste dall’Autore, e rilegati in pelle con arabeschi e fermagli d’oro39: però non la troviamo del pari vera nella parte in cui affermò, la promozione avere ad essere universale e concessa meno in virtù di meriti singolari, che in ragione della specie. Di che vi saprebbe il capitano, il quale nel giorno, che tiene dietro alla battaglia, inalzasse al grado di colonnello tutti i maggiori, perchè maggiori, e i capitani al grado di maggiori, perchè capitani e così discorrendo? — Questa sarebbe peggio, che ingiustizia: ora tempo delle iniquità è passato, nè brutte cose in cielo si fanno, e neppure se ne faranno. — Ecco come stà la cuffia a Crezia: l’uomo non ci mette del suo a nascere uomo, e l’Asino nè anco a nascere Asino; siffatta contingenza non acquista così all’uno come all’altro merito, nè demerito. Se l’anima, che informò le membra umane, fece avanzi di virtù, ecco è promossa di un grado o più verso la fonte