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capitolo xx.


— E come faceste a sincerarvene?

— Naturalmente secondo i principii della scienza, istituendo diligenti, nonmenochè sagaci inquisizioni.

— E sopra chi esercitaste le vostre ricerche?

— Prima di tutto sopra Artemisia!..

— E Artemisia chi è?

— Mia moglie, e poi su Bibbiana, ch’è la donna di casa.

— E voi ci credeste?

— Sicuro eh!

— Una balena s’ingoiò Ruggero,
     E fu finzione, adesso un presidente
     Beve balene, e questo fatto è vero.

— Ah! signor commendatore, ella mi vuol dare la quadra; o sentiamo dunque che cosa avrebbe fatto vostra signoria? I reati si provano per via d’istrumenti o pervia di testimoni; nel fattispece strumenti in permanenza non ci stanno; dunque per necesse entrano in ballo i testimoni; la indole del caso vuole che gli agenti della colpa sieno ad un punto i testimoni; dunque, se non ricorriamo a loro, dove ci volteremo? Di qui non si scavicchia.

— Né fia che tu di Amnione inclito alunno
Mi neghi che inchinando alzi un peana
Alla tua tonda capricornia faccia.
Plenilunio di fede maritale...

— Del sonno del poi ne vanno piene le fosse; ma di grazia, mi dica, che cosa avrebbe ella fatto?