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358 il secolo che muore


damenti della legge, incisi, come si dice, sopra tavole di marmo di Carrara. A levarlo di pena lo sovvenne la lettura del libro terzo della Eneide, dove trovò che Eleno ed Andromaca, profughi dalla patria sovversa, rifuggiti in Caonia, l’acerbità dello esilio ingannavano rinnovando in terra straniera Ilio, Simoenta e Pergamo; onde Enea ed i compagni, che a posta loro sbattuti dai fati, colà furono accolti ospiti graditi, poterono raccontare più tardi alla regina Didone:

Molto con me, mentre anrlavamo. anch'egli
Ragionando e piangendo, entrammo alfine
Nella piccola Troia, e con diletto
Un arido ruscello, un cerchio angusto
Sentii con finti e rinnovati nomi
Chiamar Pergamo e Xanto, e de la Scea
Porta entrando, abbracciar l'amata soglia.
Così fecero i miei, meco godendo
L'amica terra come propria, e vera
Patria...

A questo modo Filippo dava nome di Po ad un fiume che metteva foce nel Colorado, e battezzò Santo Ambrogio un fabbricato immenso, dove raccoglieva le vacche particolarmente addette alla fattoria, imperciocchè sopra la colonia pascessero oltre quindicimila capi di bestiame. Filippo, nel mostrare con molta compiacenza la stalla popolosa, soleva dire:

— Non ci ha dubbio; in paradiso è bene averci per protettori i santi Ambrogio, Carlo, Protato e